La metacognizione: controllare la mente per usarla al meglio

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Il concetto di metacognizione nasce alla fine degli anni ‘80 nell’ambito degli studi sulla memoria e l’apprendimento e si riferisce alla capacità di controllo che ognuno di noi ha della propria mente e del suo funzionamento.
Pensiamo alla metacognizione non come un unico blocco, ma piuttosto come un insieme di funzioni di vario tipo.

Le funzioni metacognitive

Per comprendere il concetto di funzioni metacognitive dobbiamo riferirci alla distinzione tra pensare e riflettere. Mentre pensare è un’attività che ci viene spontanea e che facciamo in continuazione, riflettere è un attività mentale più profonda, richiede un nostro sforzo di concentrazione e nel momento in cui avviene riconosciamo pensieri, emozioni e sensazioni fisiche.
metacognizione - riflettere / credits: Brooke Cagle
Le funzioni metacognitive si possono applicare a noi stessi, agli altri e ai problemi. Ecco in cosa consistono:
  • Autoriflessive:
    - saper identificare e definire i nostri stati mentali (emozioni e pensieri in una specifica circostanza);
    - essere consapevoli della nostra mente nel momento presente;
    - distinguere gli stati interni dalla realtà esterna.
  • Comprensione degli stati mentali altrui:
    - essere in grado di rappresentarsi gli eventi mentali altrui in modo diverso dai propri;
    - saper assumere una prospettiva decentrata, comprendere il punto di vista da cui un’altra persona guarda a se stessa o a un evento;
    - saper prevedere e spiegare il comportamento dell’altro sulla base di suoi eventi mentali.
  • Strategie di padroneggiamento:
    - gestire i nostri stati problematici interni utilizzando in maniera strategica la conoscenza della nostra mente.
Se da un lato tutte queste funzioni sono strettamente collegate a sistemi evoluti nel nostro cervello, dall’altro il loro sviluppo è fortemente influenzato da aspetti primordiali come l’attaccamento, l’istintiva ricerca di protezione che ci porta a stringere un legame molto forte con gli esseri umani in grado di assicurarcela (i nostri genitori o, più in generale, chi si prende cura di noi).

Le funzioni metacognitive e gli stili di attaccamento

Molti studi hanno evidenziato un legame interessante tra differenze nelle capacità metacognitive e stili di attaccamento, cioè il modo in cui cerchiamo conforto e cura negli altri nel corso della nostra vita. È stato rilevato, infatti, che gli adulti con attaccamento sicuro sono più flessibili rispetto agli insicuri:
- nell’associare stati mentali e significati ai comportamenti degli altri;
- nel ricercare strategie per affrontare situazioni problematiche.
Inoltre, se un genitore è capace di pensare e parlare dei propri stati interni, è più probabile che suo figlio sviluppi un attaccamento sicuro. È quindi evidente che avere un buon attaccamento favorisce un migliore sviluppo delle funzioni metacognitive.
funzioni metacognitive e stili attaccamento / credits: Caroline Hernandez
Queste conclusioni sono state avvalorate anche da studi longitudinali: seguendo nel corso del tempo alcuni bambini, è emerso che quelli con attaccamento sicuro hanno sviluppato una migliore capacità:
- di rappresentarsi gli eventi mentali;
- di attribuire stati mentali a se stessi e agli altri;
- di prevedere e spiegare comportamenti manifesti sulla base di queste rappresentazioni.
Queste tre capacità compongono la teoria della mente.

Gli stadi di sviluppo delle funzioni metacognitive

Le funzioni metacognitive e la teoria della mente emergono gradualmente nel corso dello sviluppo delle persone dalla combinazione di diverse abilità, seguendo tappe evolutive ben precise, suddivise in tre principali stadi:
  • 12-13 mesi : il bambino riconosce le espressioni facciali emotive;
  • 2-3 anni : il bambino comprende stati mentali come desideri, emozioni, intenzioni e accede al cosiddetto gioco di finzione (la distinzione tra rappresentazioni mentali e realtà);
  • 4 anni: il bambino comprende gli stati mentali che spingono l’altro a comportarsi in un certo modo.

sviluppo funzioni metacognitive e teoria della mente / credits: Aaron Mello
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